La tradizione enogastronomica italiana è sempre stata il fiore all’occhiello del Made in Italy e di un certo stile di vita. Ma qual è oggi il suo stato di salute e, soprattutto, cosa si sta facendo per promuoverla in un periodo dove al contrario sembra prevalere l’uniformità e l’omogenizzazione? Ne parliamo con Paolo Doino presidente di Italcibus (www.italcibus.biz)
Allora Presidente, come stanno le cose?
Il Made in Italy è universalmente riconosciuto come sinonimo di creatività, grande qualità e attenzione ai particolari. Caratteristiche, queste, che la millenaria tradizione gastronomica italiana, caratterizzata dall’incredibile varietà delle diverse produzioni locali, rispecchia in pieno. Un aspetto che non a caso condivide con l’arte. E come avviene con l’arte, l’originalità e l’unicità sono valori che devono essere preservati ad ogni costo: la Mozzarella di Bufala Campana, ad esempio, può essere prodotta solo in un determinato territorio e con certe caratteristiche, se non è così è un’altra cosa. E questo avviene per ciascuno degli innumerevoli prodotti tipici del nostro paese. Per dire, non basta dipingere alla maniera di Raffaello per essere Raffaello, bisogna essere Raffaello Sanzio da Urbino. Italcibus, dopo un’esperienza di oltre 35 anni nel mondo della ristorazione, nasce quindi con l’idea di diffondere e preservare, combattendo le innumerevoli contraffazioni, la vera tradizione enogastronomica italiana, portando sulle tavole di tutto il mondo prodotti di eccellenza, garantiti e al giusto prezzo. Oggi siamo in grado di offrire ai produttori italiani di qualità un servizio a 360gradi sia per l’importazione sia per la distribuzione, servendo con competenza e professionalità ristoranti, hotel, navi da crociera e negozi specializzati in tutto il sud della Florida, da Tampa a Naples, da Jacksonville a Miami.
Perché proprio la Florida e perché proprio Miami e non ad esempio New York o Los Angeles?
Nonostante la crescita vertiginosa di paesi emergenti come Cina, Russia e India, gli USA continuano a essere il mercato più interessante per l’export, soprattutto per produzioni di qualità elevata e di fascia alta. Questa situazione è dunque per il Made in Italy assolutamente premiante. La crisi finanziaria e immobiliare del 2008-2009 ha indubbiamente costituito una battuta d’arresto, ma i segnali di ripresa sono già molto evidenti (+2% su base annuale) e, cosa più importante, ci sono sono zone, settori economici e segmenti di consumatori che hanno sofferto meno di altri gli effetti della crisi. Il Governo degli Stati Uniti poi ha recentemente stanziato fondi ingenti e varato misure a largo spettro per stabilizzare l’economia e favorire la ricrescita. Inoltre, in termini geo-economici, il mercato statunitense si sta attestando come ponte per il Centro e il Sud America facendo base proprio su Miami, considerata l’hub ideale per le relazioni commerciali con questi paesi. L’aeroporto internazionale di Miami, e i porti di Miami e Fort Lauderdale, infatti, sono fra i più trafficati punti di smistamento merci sul territorio statunitense e non a caso la zona finanziaria di Brickell ha la più alta concentrazione di banche straniere degli Stati Uniti dopo Manhattan e oltre 500 aziende multinazionali hanno stabilito in Florida le loro sedi per il mercato latino-americano. C’è poi anche da dire che l’area metropolitana di Miami si estende per oltre cento chilometri lungo la costa sud-orientale della Florida e registra il tenore di vita fra i più elevati degli Stati Uniti tanto che nel 2009 la banca UBS ha classificato Miami prima città USA per potere d’acquisto e quinta nel mondo.
Uno scenario così favorevole comporterà anche un elevato tasso di concorrenza. In cosa consiste il vantaggio competitivo di Italcibus e quali sono le dimensioni del suo mercato?
Sì, è vero. Questo è un mercato in grado di garantire volumi di consumo estremamente importanti, ma è anche un mercato competitivo e complesso, dove sono richieste grandi doti di affidabilità, continuità e capacità. Operare come importatore diretto significa, oltre alla necessità di disbrigarsi all’interno della complessa burocrazia legata all’export, avere conoscenze dirette, presenza sul territorio e una grande esperienza per evitare passi falsi o rallentamenti. Per questo è fondamentale avere un partner affidabile e questo è esattamente quello che facciamo per i nostri clienti. Il nostro motto è “SERVICE FIRST”, il servizio prima di tutto, e a prescindere dalle dimensioni dell’ordine, il cliente può sempre contare su di noi.
Quali sono i servizi che offre Italcibus?
Italcibus opera su due livelli. Alle aziende italiane offre tutta la logistica necessaria per superare i problemi legati all’export di prodotti alimentari e un capillare supporto per garantirne la collocazione e la visibilità necessarie. Fra i servizi di questo tipo posso citare il deposito doganale (essenziale alle linee di crociera), le attività di presentazione dei prodotti con degustazioni e eventi, le Cooking Class per le quali si può disporre di una piattaforma pienamente interattiva, azioni di comunicazione attraverso mass media locali, dimostrazioni presso esercizi e ristoranti, corsi di cucina tenuti da chef titolati e corsi per sommelier. Per quanto riguarda la distribuzione abbiamo una società di catering, un market aperto a ristoratori e privati e rapporti consolidati con le più importanti compagnie che organizzano crociere.
Un’anticipazione del futuro?
Sicuramente un’accelerazione in direzione della riconoscibilità. Il sistema produttivo italiano, da un certo punto di vista, sembra non essere per nulla adatto a quanto l’evoluzione dei processi economici sta proponendo. Mercati allargati e globalizzazione, infatti, non consentono a piccole produzioni intensive e specializzate di affermarsi. Bisognerebbe cambiare l’intero comparto ma questo lo snaturerebbe e non rimarrebbe nulla delle sue peculiarità. Come uscirne? L’idea ci è venuta osservando i lupi. Mi spiego. Il lupo, da solo, non è un super predatore capace di affermarsi e vincere con la forza dei propri mezzi individuali, ma quando si muove in gruppo non ha rivali. Ecco, la nostra proposta – Reti d’impresa – si basa proprio sulla filosofia del branco che, anche se è lemma di numero singolare, ha una struttura plurale. La nostra intenzione è quindi quella di intercettare e soddisfare i reali bisogni delle PMI italiane nel settore agroalimentare che, per ragioni di costi e di organizzazione, non riescono a accedere a progetti internazionali. L’unione fa la forza, come si dice. Per far questo stiamo costituendo una nuova linea, fuori dagli schemi attuali, di brand di altissima qualità ma che ancora sono poco conosciuti sul mercato americano. Il primo passo sarà quello di presidiare le più importanti fiere di settore, come il Summer Fancy Food Show di New York, il Winter Fancy Food Show di San Francisco, il NRA International Food Show di Chicago e l’Americas Food&Beverage Show di Miami.