Il paradosso è che pochi se ne curano davvero. Quando poi il soggetto è un’azienda, la faccenda si fa molto più seria.
Perché un’azienda ha un nome e un aspetto (il logo), ha un tono di voce (pay-off, lettering e codice cromatico), parla attraverso i suoi prodotti (il packaging), per mezzo degli strumenti di comunicazione (advertising, social, below the line, direct ecc.), indirettamente attraverso attività esterne (sponsorizzazioni, social responsability ecc.), direttamente con PR e uffici stampa.
E ogni aspetto deve mantenere coerenza e riconoscibilità.
Perdere di vista tutto questo significa perdere la propria identità.